11/02/2014
“Si
dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il
figlio delle sue viscere?” (Isaia 49,15)
Oggi, festa della Madonna di
Lourdes, mentre pregavo durante l’Adorazione Eucaristica il volto di un ragazzo
mi è venuto alla mente e mi ha fatto pensare al nostro primo personale
“incontro/scontro”.
Una domenica pomeriggio, mentre
stavamo facendo la “tarde formativa” con i bambini, una ragazza è venuta ad
avvisarci che alcuni giovani avevano “preso” alcuni rosari nuovi che
inavvertitamente erano rimasti al fondo della chiesa.
Con grande indignazione sono
andata alla ricerca dei “ladruncoli” e nella piazza di fronte al nostro centro
pastorale ho visto un ragazzo nascondersi in una casa, mentre gli altri due o
tre erano seduti in una panchina. Mi sono avvicinata e ho detto loro di
restituire quanto avevano rubato cercando di fare capire che quello che avevano
fatto non andava bene. Daniel ha restituito subito il rosario senza fare
commenti. Lo stesso pomeriggio ho avuto la possibilità di parlare con il papà
dicendogli che doveva cercare di occuparsi maggiormente dei suoi figli, parlare
e trasmettere loro il valore dell’onestà.
Sicuramente questo era un primo
“campanellino di allarme”.
La mia sorpresa è stata davvero
grande, quando circa un anno più tardi ho conosciuto la zia di Daniel, la quale
mi ha detto che il ragazzo non stava bene, mi ha raccontato la sua storia …
Daniel stava uscendo con amici che gli offrivano la droga e probabilmente anche
bevande alcooliche, il giovane non era più quello di prima, era diventato
serio, taciturno e quando parlava diceva cose strane. Lui si era reso conto che
qualcosa non andava e aveva chiesto aiuto per uscire da questo vizio.
I familiari hanno aiutato il papà
a mettere Daniel in un centro di recupero per tossicodipendenti. Ho pregato per
lui perché recuperasse.
Dopo alcuni giorni dal mio
dialogo con la zia, è “apparso” Daniel: non potevo credere ai miei occhi! Lo
pensavo al centro di recupero.
Ho parlato con lui, facendogli
domande, prima mi ha detto che lo avevano lasciato venire a casa per alcuni
giorni, poi si è reso conto che io non ci credevo e mi ha detto che era
scappato, che non poteva resistere agli
orari e al lavoro che – per lui – era troppo duro. Però ha detto che voleva
cambiare, che voleva essere un bravo ragazzo e che aveva bisogno di riempire il
“vuoto” che aveva dentro. Tra le altre cose gli ho risposto che questo vuoto poteva
riempirlo solo Gesù.
Daniel non ha più il sorriso, o
meglio, aveva perduto il sorriso, la
voglia di vivere, di scherzare, di studiare, di fare sport. La droga lo aveva
distrutto.
Cosa lo ha portato a drogarsi e
anche ubriacarsi. Forse cercava il divertimento? Forse non è riuscito a dire di
no agli amici? O forse una sofferenza interiore per la distanza della mamma che
è andata a lavorare in Spagna e non si è più fatta viva. La zia mi ha detto che
da anni non si occupa della sua famiglia, non telefona, non aiuta
economicamente. I figli pensano che si
sia dimenticata di loro. Noi non sappiamo e non possiamo giudicare però è
certo che il Signore sempre si ricorda di ogni suo figlio e lo ama immensamente
come dice il profeta Isaia: “Anche se una madre si dimenticasse dei suoi figli,
io invece non ti dimenticherò mai” . Dio vuole che ogni figlio/figlia sia
felice.
Oggi ho visto di nuovo Daniel che
è venuto a farci visita con sua sorella. Ancora non sta bene, spesso ha forti
mal di testa dovuti anche ad una caduta, però questa mattina aveva il sorriso
sulle labbra. E’ stato un gran regalo da parte della Madonna che sempre ci
accompagna nel nostro servizio alle persone più bisognose.
Ho conversato un poco con Daniel,
mi ha detto non sta uscendo con gli amici che lo hanno portato sulla strada
sbagliata, vuole studiare e vorrebbe guarire del tutto.
Quando ci siamo salutati ho detto
a Daniel che mi faceva molto piacere vederlo con quel suo bel sorriso e lui,
contento, guardandomi diretto negli occhi mi ha sorriso di nuovo.
Continuo a pregare per questo
giovane affinché possa recuperarsi completamente, spero con tutto il cuore che
la ferita per la distanza dalla madre si sani e che l’incubo della droga
sparisca lasciando spazio ad un bel sogno.
So che il Signore è misericordioso
e fa cose grandi, affido a Lui e alla Madonna di Lourdes, Daniel, così fragile,
ma anche così desideroso di vivere con serenità la sua gioventù dimenticando il
passato e iniziando una nuova vita.
Annalisa