mercoledì 10 dicembre 2014
60
anni… guidati da un sogno
È il tema slogan che ci accompagnerà in quest’anno giubilare 11
ottobre 2014 – 11 ottobre 2015, nel quale come Istituto mariano-missionario, desideriamo
ripercorrere le tappe principali della nostra storia, non per un sentimento di
nostalgia, direbbe papa Francesco, ma per perseverare nella gioia della
chiamata e aprirci al futuro con rinnovato entusiasmo.
La scintilla iniziale
Nel ’45 padre Luigi Faccenda, nostro fondatore, era soltanto un
giovane frate quando gli fu affidata la Milizia
dell’Immacolata di Bologna. Lui che sognava la vita missionaria, si trovò, stupito e
perplesso, «di fronte a un
primo gruppo di signore anziane, qualche fanciulla e pochi adolescenti, senza
un programma concreto,
privo di esperienza».
Come non
sentire l’eco di san Massimiliano? Raccontando i primi tempi dell’associazione,
confessò: «All’inizio non c'era un
programma determinato, ci univa solo il desiderio più o meno espresso di
consacrarci totalmente all'Immacolata come strumenti nelle sue mani immacolate
per salvare e santificare le anime» (SK 37).
In questa parola “Immacolata” è racchiusa la scintilla che ha acceso
la fiamma da cui è sorto il nostro Istituto. Padre Luigi, infatti, innamoratosi
della figura di san Massimiliano, del suo farsi dono in una maniera tanto
appassionata e gioiosa, volle approfondirne la spiritualità per capire da dove
avesse tratto quella forza, e dove risiedesse il fascino da cui era avvolto.
E si imbatté in Maria. «La risposta», disse, «mi arrivò quando conobbi ciò che
aveva meditato fin dalla sua giovinezza, il suo ideale: portare ogni uomo a
Dio, alla salvezza, attraverso l’Immacolata. La passione di padre Kolbe divenne
anche la mia passione».
Sono molte le foto in cui il nostro padre viene ritratto mentre
porge una statuina della Madonna a un bimbo, o mentre mostra raggiante
l’immagine di Maria a dei gruppi. E altrettanto numerose le foto e ancor più i
ricordi di tante persone che hanno ricevuto da lui una carezza e un sostegno
spirituale. Essere Maria, esercitare questo influsso materno, questa cura
attenta e premurosa delle persone è il risvolto pratico dell’affidamento totale
a lei nello spirito di san Massimiliano, il frutto di questa appartenenza
radicale, irrevocabile e trasformante.
11 ottobre 1954: nasce l’Istituto
Un giorno alcune delle giovani che collaboravano con padre
Faccenda alla Milizia chiesero di potersi consacrare a Dio in quel carisma.
Dopo le resistenze e i timori, la resa: «Feci un atto di adesione alla volontà di
Dio. (…) Dopo un periodo di
profonda riflessione, di preghiera e di fervida attesa demmo inizio
all’Istituto Missionarie dell’Immacolata - Padre Kolbe. Era l’11 ottobre del
1954».
Da allora il nostro Istituto, come una barchetta nel grande oceano
della Chiesa, ha generosamente solcato i mari, non contando sulle proprie forze
ma sulla bontà dell’Immacolata, arrivando in Argentina (’69), Stati Uniti
(’83), Bolivia (’88), Lussemburgo (’91), Polonia (’94), Brasile (’96), Messico
(2000). Nel 1988 è nata anche la realtà dei volontari dell’Immacolata padre
Kolbe, laici e chierici che condividono la nostra spiritualità e che sono
chiamati a una testimonianza forte nei vari settori sociali e lavorativi,
collaborando secondo i doni e le possibilità alla nostra azione missionaria. Per
ultimi nel 1997 sono nati i missionari dell’Immacolata padre Kolbe, presenti in
Brasile: una realtà giovane e vivace che già comprende alcuni sacerdoti.
L’oggi della nostra missione
La nostra evangelizzazione si esprime in forme diverse, a seconda
dei contesti e delle necessità della gente. Tipica è la nostra itineranza, che
ci porta a incontrare le persone di ogni ceto e condizione nelle svariate realtà
in cui vivono, dalle grandi città ai piccoli centri, dalle vie del benessere
alle baracche e ai quartieri più a rischio, stabilendo un contatto che si fa
ascolto, condivisione, vicinanza, trasmissione della fede. A livello diocesano
collaboriamo con le parrocchie in varie modalità, realizzando per tutti,
giovani, bambini e adulti, incontri di preghiera e di formazione, portando la
nostra testimonianza missionaria e facendo conoscere la figura e la
spiritualità di san Massimiliano Kolbe. Cuore del nostro apostolato è la cura e
l’animazione dei gruppi mariani, per un cammino di fede accompagnato dalla
presenza materna di Maria. Il nostro desiderio è infatti che tutti possano
affidarsi a lei e trovare nella sua maternità spirituale un aiuto concreto per
la loro vita. Per questo oltre a itinerari specifici di affidamento,
collaboriamo nelle missioni parrocchiali e nelle settimane e giornate mariane e
missionarie.
In alcune zone povere dell’America Latina la nostra presenza si
esprime anche attraverso opere sociali, Centri in cui viene offerta una
formazione umana e spirituale e in cui si organizzano vari interventi educativi
a favore delle famiglie più a rischio. Bambini e adolescenti vengono
accompagnati nei loro percorsi
scolastici, sia materialmente che attraverso doposcuola organizzati e corsi di
vario genere: lettura, arte, cineforum, danza e teatro, sport. In Bolivia operiamo
nel Centro sociale Arcobaleno dell’Allegria e in quello Medico san Maximiliano
Kolbe, mentre in Brasile nel Centro sociale Maximiliano Kolbe.
Altro campo di azione privilegiato è quello dei massmedia: dalle
riviste mensili mariane alle Edizioni dell’Immacolata, dalla radio ai video,
dal web ai social network teniamo vivo lo spirito di san Massimiliano che, agli
inizi del secolo scorso, all’alba della società mediatica, aveva intuito
l’immensa forza di penetrazione dei mezzi di comunicazione e vi aveva investito
tutte le energie, avendo di mira l’evangelizzazione del maggior numero
possibile di persone.
Aprirsi alla novità
Lasciare che lo Spirito ci conduca dove e come vuole è, in
sintesi, essere Maria. Questo pensiamo noi, questo pensava anche padre Luigi
quando affermava: «Indubbiamente
è un'eredità molto impegnativa, perché si tratta di imitare colui che ce l'ha
lasciata. Si tratta, cioè, non di avere “qualcosa” di lui (eventuali reliquie,
un autografo, la biografia, eccetera), ma di possedere il suo spirito, perché
dei santi rimane soprattutto quello che essi hanno fatto, operando secondo la
volontà di Dio. Raccogliere la loro eredità vuol dire permettere a Dio di agire
in noi come ha operato in essi. Come ha operato in san Massimiliano Kolbe».
Con gratitudine per la storia vissuta, rinnoviamo il nostro totale
e incondizionato sì a Dio attraverso il cuore materno di Maria e ci apriamo
gioiosi alla novità di vita che ci attende, come singole missionarie e come Istituto,
in comunione con i nostri volontari, amici, sostenitori collaboratori e tutti
coloro che il Signore vorrà avvicinare al nostro magnifico carisma.
Monica Reale
Missionaria dell’Immacolata
padre Kolbe
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