mercoledì 24 agosto 2011

FESTA DI SAN MASSIMILIANO KOLBE MARTIRE DELLA CARITA’


Nel nostro centro pastorale abbiamo festeggiato i 70 anni della morte del padre Kolbe, o meglio del giorno in cui questo gran santo ha dato la vita per un padre di famiglia,  con un triduo iniziato giovedì 11 agosto con celebrazione della Messa alla quale hanno partecipato anche i giornalisti di Montero e cui ha fatto seguito una rappresentazione teatrale sulla vita di Massimiliano Kolbe, presentata dal gruppo dei chierichetti.
Venerdì la Messa è stata caratterizzata soprattutto dalla presenza dei collaboratori del centro medico e del servizio sociale che portano il nome di San Massimiliano, ricordando anche la scuola omonima.
Sabato sera dopo la Celebrazione Eucaristica c’è stata la “serenata” organizzata dai professori e alunni della scuola San Massimiliano Kolbe, una festa con danze tipiche, sketch e canti.
Domenica 14 agosto, alla Messa solenne delle 9, alcune bambine della Milizia dell’Immacolata hanno presentato, all’offertorio, una danza tipica mentre 10 ragazze hanno iniziato il loro servizio come chierichette con una cerimonia di accoglienza e consegna della tunica. E’ stato molto bello e commovente. Sono le prime ragazze che nel nostro centro pastorale svolgono il servizio all’altare: è un evento storico!
Alla Celebrazione Eucaristica delle ore 10,15 un gruppo di ragazze che si stanno preparando a ricevere il Sacramento della Cresima, ha fatto l’atto di affidamento a Maria con preghiera di consacrazione e consegna della medaglia della Madonna. Anche questo è stato un momento molto bello e significativo.
La sera poi c’è stata la processione con il quadro di San Massimiliano e recita del Rosario, fino al quartiere “Urkupiña” dove, all’aperto, è stata celebrata un’altra Messa, però, questa volta, in onore alla Madonna!
C’è stata grande partecipazione, la gente qui è molto devota anche se poi il Vangelo non entra nella vita fino in fondo, non viene vissuto in maniera radicale come Gesù insegna. Dopo anni di presenza in terra boliviana e nonostante siano presenti molte congregazioni religiose, sembra che molti non cambino o … non vogliano cambiare. La tradizione, la cultura sono molto radicati ed è difficile far comprendere, ad esempio, il grande dono dei Sacramenti nella vita di fede di ciascuna persona.
L’esempio di padre Massimiliano ancora una volta ci interpella e ci spinge a continuare il nostro apostolato in mezzo a questi fratelli e sorelle boliviani invitandoci a desiderare ancora oggi, insieme a noi e tramite noi di “condurre tutti gli uomini a Dio attraverso l’Immacolata” .
Questo il grande sogno di San Massimiliano Kolbe e … anche il nostro.
Potrebbe essere pure il tuo!!!                                                                                                                                 
 Annalisa

lunedì 15 agosto 2011

Apocalisse 11,19a.12,1-6a.10ab.

Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.
Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.
Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi;
la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.
Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono.
La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. 

domenica 14 agosto 2011

PENSIERI DI SAN MASSIMILIANO KOLBE


* “Non badare al giudizio degli uomini... Sei troppo grande perché gli uomini ti possano giudicare”.
* “La Croce è la scuola di amore”. “Dobbiamo dire che il nostro lavoro è bello ed importante; ma questa è cosa esteriore. Prima di ogni altra cosa dobbiamo avere cura della nostra vita interiore”.
* La preghiera nel campo di concentramento: “Madre santissima, per amore tuo mi offro a rimanere in questo duro carcere, anche se agli altri sarà concesso di tornare a casa. Rimarrò qui nella dimenticanza e nel disprezzo, senza amici e senza alcun conforto, a patire per Te. Mi offro particolarmente a Te, o Maria, affinché incontri la morte in questo campo tra uomini ostili ed indifferenti”.

sabato 13 agosto 2011

Attraverso Maria la missione è più efficace

E se Ella potrà disporre di noi in modo sempre più perfetto, allora anche l'attività missionaria, la conquista delle anime a GESÙ attraverso Lei sarà sempre più efficace. Il lavoro, la sofferenza e soprattutto la preghiera produrranno frutti abbondanti.
E non desideriamo operare più o più in fretta di quanto a Lei piace, poiché se agiremo secondo la Sua Volontà, faremo sicuramente il massimo e nel modo più rapido. Solo al giudizio di Dio verremo a conoscere quanti misteri di grazia si saranno operati attorno a noi e quante persone si saranno salvate per mezzo, nostro, senza che noi ce lo fossimo minimamente immaginato. (SK 755)

mercoledì 10 agosto 2011

Preghiere a San Massimiliano Kolbe

"Terminata la sua vita terrena Padre Kolbe non ha cessato di "lavorare" ma, come era solito affermare, mentre sulla terra doveva stringere la mano di Maria per chiedere il suo aiuto, ora in Cielo può lavorare con ambedue le mani, quindi è nostrao grande intercessore presso Dio.
Mi pare di vedere il Padre Kolbe tutto intento a prendersi cura di chi lo prega; lo vedo portare le nostre richieste al Signore, per mezzo di Maria; lo vedo intercedere per noi con la forza che nasce dlla sua amicizia con Dio." (Padre Luigi M. Faccenda)




O san Massimiliano,
ascolta questa preghiera di lode e di supplica
che ti rivolgo con fiduciosa devozione.
Onoro la santità della tua vita,
guidata da intrepida fede nel mistero di Cristo,
sostenuta da ferma speranza nella potenza della sua grazia,
animata da ardente carità verso Dio e verso il prossimo.
Concedimi di poter vivere costantemente
in fedele corrispondenza alla dignità umana e cristiana.
Esalto la tua attività apostolica,
nella quale t'impegnasti con fervido zelo
a educare il popolo di Dio nella fede in Cristo Signore,
e nella venerazione dell'Immacolata,
Madre sua e Madre nostra, Maria.
Concedimi di poter collaborare con tutte le mie forze,
insieme con l'Immacolata, Regina del mondo e Madre della Chiesa,
per l'avvento nel Regno di Cristo tra gli uomini.


Ammiro il sacrificio eroico con cui offristi la tua vita spontaneamente
per salvare quella di un fratello.
Concedimi di credere fermamente che la fede in Cristo Signore
è l'unica vittoria che vince il male,
e di poter operare con il coraggio dei martiri
per il trionfo della giustizia, della carità e della pace.
Amen.

martedì 9 agosto 2011

MASSIMILIANO M. KOLBE - "Il folle dell'Immacolata"


Il 14 Agosto la Chiesa ricorda la festa liturgica di San Massimiliano Maria Kolbe santo protettore e ispiratore delle missionarie dell' immacolata. Nei prossimi giorni cercheremo di conoscere meglio le opere e l' immenso amore di San Massimiliano per l' Immacolata....



Massimiliano M. Kolbe nacque l’8 gennaio 1894 a Zdunska-Wola, in Polonia, dove fu battezzato col nome di Raimondo.
Raccontò il Santo, ancora fanciullo, a sua madre: "La Santa Vergine mi è apparsa, tenendo due corone, una bianca e l’altra rossa. Mi ha guardato con amore e mi ha chiesto quale scegliessi; quella bianca significa che sarò sempre puro e quella rossa che morirò martire. Ho risposto: - Le scelgo tutte e due!".
Quello straordinario incontro fu l’inizio di una vita totalmente spesa al servizio della Madonna,
cui egli fece l’offerta totale di se stesso.
Dopo essere entrato nell’ordine francescano, col permesso dei superiori fondò l’associazione mariana Milizia dell’Immacolata, il cui fine era la conversione di tutti gli uomini per mezzo di Maria e i cui membri erano uniti dalla Consacrazione totale, illimitata alla Madonna.
Segno visibile di tale Consacrazione era la Medaglia Miracolosa, scelta dal Santo poiché ci è stata onata dall’Immacolata stessa. Egli ne distribuì un numero incalcolabile dovunque andò, nella certezza che Maria SS., che egli onorava anche col titolo di Mediatrice di tutte le grazie, avrebbe ottenuto da Dio innumerevoli guarigioni nel corpo, ma soprattutto nello spirito.
Celebrò la sua prima S. Messa il 29 aprile 1918 nella Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, a Roma, sull’altare dove l’Immacolata era apparsa ad Alfonso Ratisbonne nel 1842.
Nel 1919 lasciò Roma, portando in Polonia due lauree, ma anche una salute gravemente minata a una forma di tubercolosi polmonare.
Tuttavia, nel 1922 Padre Kolbe fondò a Cracovia una rivista mensile dal titolo: ‘Il Cavaliere dell’Immacolata’, allo scopo di alimentare lo spirito e la diffusione della ‘Milizia’. Fra lo stupore di tutti, l’officina per la stampa del giornale, pur con vecchi macchinari, si riempì pian piano di molti giovani, desiderosi di condividere la vita francescana del Santo.
A Varsavia, grazie alla donazione di un terreno, Padre Massimiliano fondò ‘Niepokalanow’, che significa la ‘Città di Maria’. Negli anni successivi, al posto delle prime capanne vennero costruiti edifici in mattoni, la vecchia stampatrice fu sostituita da moderne tecniche di stampa e di composizione, da pochi operai si passò a ben 762 religiosi, mentre il ‘Cavaliere dell’Immacolata’ raggiunse la tiratura di milioni di copie, cui si aggiunsero altri sette periodici, tutti ideati da San Massimiliano.
Quindi, con il permesso dei superiori, il Padre si recò in Giappone.
Lì, dopo le prime incertezze, poté fondare a Nagasaki una nuova ‘Città di Maria’, con la tipografia in cui nel 1930 si stamparono le prime copie de ‘Il Cavaliere dell’Immacolata’ in lingua giapponese.
Nel 1939, però, i nazisti ordinarono lo scioglimento di Niepokalanow. Vi rimasero solo 40 frati, che trasformarono la ‘Città’ polacca in un luogo di accoglienza per feriti, ammalati e profughi della Seconda guerra mondiale. Dopo il rifiuto di prendere la cittadinanza tedesca per salvarsi - a causa dell’origine del suo cognome - il 17 febbraio 1941 San Massimiliano fu imprigionato con altri quattro frati.
Il 28 maggio venne poi trasferito al campo di sterminio Auschwitz, dove gli fu dato il numero 16670 e dove fu destinato ai lavori più umilianti, tra cui il trasporto dei cadaveri al crematorio.
Tuttavia, la sua dignità di sacerdote e di uomo retto primeggiò sempre fra i prigionieri, tanto che un testimone affermò: "Kolbe era un principe in mezzo a noi". Alla fine di luglio venne trasferito al Blocco 14, dove i reclusi erano addetti alla mietitura nei campi.
Poiché uno di loro riuscì a fuggire, secondo la spietata legge del campo dieci detenuti furono destinati al bunker della fame. Egli non venne scelto subito dalle SS, ma offrì volontariamente la sua vita in cambio di quella di un padre di famiglia.
In quella orribile prigione, il Santo preparò con la preghiera i suoi compagni di prigionia al momento più importante della loro vita: il passaggio dal tempo all’eternità.
Dopo 14 giorni di digiuno, le SS decisero di abbreviare la fine dei pochi superstiti con un’iniezione di acido fenico. Padre Kolbe tese il braccio dicendo: "Ave Maria", e quelle furono le sue ultime parole.
Era il 14 agosto 1941; il santo aveva solo 47 anni.
Fu canonizzato il 10 ottobre 1982 da Giovanni Paolo II, che lo definì "martire della carità e patrono del nostro difficile secolo".
La Chiesa ne celebra ogni anno la memoria il 14 agosto, giorno della sua nascita al Cielo


http://sursumcorda-dominum.blogspot.com

lunedì 8 agosto 2011

Pedro: Dio Padre non si dimenticherà mai di te....

Pedro è un giovane che ha sofferto molto nella sua infanzia, è cresciuto con il papà perché la mamma lo abbandonò da piccolo. Suo padre morì quando Pedro aveva solo 7 anni e rimase con gli zii che, però, non avevano possibilità di occuparsi di lui, così una famiglia amica con vari figli propri, lo accolse nella sua casa. Pedro, nonostante fosse accudito con amore sentiva la mancanza dei suoi veri genitori e iniziò ad essere un po’ ribelle, a voler fare di testa sua, ad uscire con gli amici, fu deciso quindi di farlo studiare come “internado” cioè; in un collegio, dove sta studiando tutt’ora.
All’età di  12 anni la mamma cercò Pedro, però avendo un altro marito e figli, non poteva tenerlo con sè. Per molti anni il ragazzo  non voleva saperne di sua madre, non capiva perché lo aveva abbandonato così quando era bimbo, poi, dopo averlo cercato, di nuovo non si è occupata di lui. Una volta, piangendo e parlandomi della sua vita, mi ha detto che non sapeva perché era nato, che i suoi zii non gli vogliono bene, nessuno si preoccupa per lui…
Il ragazzo non riusciva a perdonare sua madre, però con il tempo e la preghiera, ha sentito il desiderio di vedere sua mamma, voleva incontrarla, sentiva la sua mancanza, aveva bisogno  di quell’affetto materno che non ha mai avuto.
Abbiamo cercato la signora e una parente ci aveva dato la speranza che vivesse ancora qui a Montero, quando però siamo andate nella casa che ci aveva indicato, abbiamo capito che non viveva più lì. Dopo altre ricerche, abbiamo saputo che è andata a vivere in un’altra città, lontano. Pedro ci teneva tanto a questo incontro, purtroppo è stata un’altra delusione, però questa volta ha accettato la realtà con fede e serenità.
Un giorno forse madre e figlio si incontreranno e potranno iniziare una nuova vita insieme, come desidera Pedro. Spero che continui a sognare e a pregare: il Signore realizza i sogni se davvero vogliamo che diventino realtà.
E non mi stanco di ripetere a Pedro che la sua vita è un dono di Dio che lo ama infinitamente e che se “anche una madre si dimentica dei propri figli, Dio Padre non si dimenticherà mai di lui”.

                                                                                                                      Annalisa