domenica 28 ottobre 2012




                                                          28 ottobre 2012       

MIGUEL

Miguel  è un simpatico ragazzino di 12 anni, vivace come tutti i bambini della sua età, però molto gentile e un poco timido. Come dice la mamma, rispetto ai suoi quattro fratelli, è sempre stato più taciturno e riservato.

Lo scorso anno con grande gioia ha ricevuto la Prima Comunione e quando può, la domenica partecipa alla Messa.

Nello scorso mese di maggio la mamma si è accorta che Miguel aveva lividi nel braccio e in altre parti del corpo, ha subito pensato che qualcuno lo aveva picchiato, forse il papà che spesso rientra ubriaco, ma Miguel ha detto di no, nessuno lo aveva percosso.

Miguel non stava bene, la mamma lo ha portato dal dottore, sono iniziati gli esami e … le corse all’ospedale. La mamma è venuta da noi piangendo e raccontando quello che le avevano detto i medici: “Miguel tiene la leucemìa”. (Miguel ha la leucemia). La dottoressa le ha spiegato, come ha spiegato al ragazzino, mediante un disegno, che si tratta di cancro nel sangue, tutto il suo sangue è contaminato. E’ stato un colpo anche per noi. Sono cominciate subito le cure, Miguel è stato sottoposto ad analisi, poi a chemioterapia e trasfusioni di sangue. Qui per poter ricevere una trasfusione è necessario che qualcuno vada a donare il sangue e ciò non è gratis: il donante deve pure pagare.

Tutto il mese di maggio e buona parte di giugno, compreso il giorno del suo compleanno, Miguel lo ha trascorso all’oncologico di Santa Cruz. La mamma è stata sempre al suo fianco, giorno e notte, dormendo sul pavimento e dandosi da fare per poter comprare le medicine necessarie ogni giorno. Grazie a Dio nell’ospedale è presente un gruppo che aiuta anche economicamente le persone con problemi finanziari. E la famiglia di Miguel è una di queste. I quattro fratelli sono rimasti a casa con il papà che però, purtroppo, ha il vizio di ubriacarsi con le conseguenze che si possono immaginare e il più piccolo sentiva molto la mancanza della mamma.

Adesso Miguel è a casa, ha ripreso anche ad andare a scuola, i suoi capelli stanno crescendo di nuovo però la sua vita è appesa ad un filo, è più che mai nelle mani del Signore e dei medici. Il ragazzino sta lottando tra la vita e la morte, ma non si lamenta, pensa sempre ai suoi fratelli, ha ripreso l’appetito e il suo sorriso di sempre è tornato di nuovo sul suo volto.

A noi resta la preghiera e la vicinanza a questo ragazzino e alla sua famiglia, mettiamo tutto nelle mani di Dio affinché Miguel, i suoi genitori e i suoi fratelli possano affrontare questo momento di difficoltà con fede e serenità.
           

                                                                                      Annalisa