domenica 8 luglio 2012


                                                                                                                                           8 luglio 2012

AMICIZIA

Il mese di luglio qui in Bolivia si può dire che è caratterizzato dall’amicizia infatti il 22 di luglio è “El dia de la amistad”, tutti regalano ai propri amici (o conoscenti) un piccolo/grande biglietto comprato o fatto con le proprie mani, con un disegno divertente e una bella frase riguardante appunto l’amicizia e gli amici del cuore si fanno pure un regalo più o meno costoso secondo le possibilità di ognuno.

Questo mi fa pensare a due sorelline che stanno frequentando il servizio sociale e che all’inizio le definivo “piccole pesti”. Dal momento che hanno problemi a scuola soprattutto  Malory, di 8 anni, sta ripetendo la prima elementare per la terza volta, avevo proposto alla mamma di mandarle al centro sociale per poter essere aiutate dai giovani universitari che danno ripetizione ai bambini. Anche Cinthia, più grande di alcuni anni, ha voti molto bassi e quindi ha bisogno pure lei di essere aiutata a fare i compiti.

Il primo giorno non sono venute, il secondo siamo andate a chiamarle a casa visto che abitano a pochi metri dalla nostra missione, però hanno detto che dovevano prepararsi e neppure quel giorno sono apparse, il terzo siamo tornate a ricordare loro di venire, ma niente da fare. Ho parlato di nuovo con la mamma con la quale ho dovuto insistere e alla fine Cinthia e Malory con il fratellino che non va ancora all’asilo sono arrivate … in ritardo, però sono arrivate. Ci siamo subito rese conto che c’era bisogno di tanta pazienza. Le sorelle litigavano tra di loro e alle volte volava uno schiaffo o un calcio, Malory trattava male il fratellino e la più grande la brontolava.

Hanno altri due fratelli e anche loro ogni tanto vengono a ripetizione in quanto tutti hanno problemi a scuola. Mi viene da dire che non è tutta colpa loro: stanno semplicemente esprimendo un disagio familiare che si ripercuote oggi nello studio, domani sicuramente in situazioni molto più gravi. Questi ragazzini sono ad alto rischio: il maggiore si può dire che vive nella strada, chissà che amici frequenta. Pure le bambine spesso si incontrano per la via del quartiere non solo di giorno, ma anche la sera tardi ed è pericoloso.

E i genitori? Che dire … il papà spesso se ne va per giorni forse a lavorare, la mamma quasi tutto il giorno gira per la città in cerca di cose da riciclare e vendere e, purtroppo,  spende i soldi bevendo, di conseguenza non si occupa dei figli come dovrebbe.

Circa un mese fa hanno acceso una candela alla Madonna lasciandola nella stanza incustodita e tutto ha preso fuoco. Grazie a Dio i vicini, in una gara di solidarietà, hanno aiutato con vestiti e viveri,  però adesso la famiglia vive da una parente in attesa di trovare un’altra sistemazione.

Abbiamo cercato di accogliere Cinthia, Malory e i fratelli sempre con affetto parlando loro con serenità mentre facevano i compiti facendo capire loro che dovevano volersi bene e dialogare senza picchiarsi.

Tutti i bambini che vengono a ripetizione prima di andarsene fanno merenda. Un giorno le sorelle hanno litigato e un giovane universitario ha detto loro che per punizione non avrebbero fatto merenda e così è stato: sembra che abbiano compreso, da quel giorno perlomeno non si picchiano!

La scorsa settimana, il fratellino minore è arrivato con una parte della gamba ancora ferita da bruciature perché Malory aveva rovesciato l’olio bollente e – guarda caso - era finito proprio sopra Pedro! Ecco perché mi viene spontaneo chiamarle “piccole pesti”.

Piano piano tra di noi si è creata fiducia e amicizia, le bambine adesso vengono 2 pomeriggi alla settimana e arrivano super puntuali, anzi molte volte in anticipo! Fanno i compiti senza picchiarsi e ascoltando con interesse.

Salutano con un bellissimo sorriso e dopo aver fatto merenda preceduta da una breve preghiera, se ne vanno contente passando dall’ufficio a dire che hanno terminato.

Sono sempre più convinta che Cinthia e Malory  hanno un disperato bisogno di attenzione e soprattutto di affetto. Il fatto che stiano venendo puntuali e con costanza mi fa pensare che qui alla missione “respirino” un clima di amicizia e amore che purtroppo non ricevono nella casa. Certo il cammino è ancora lungo: non si possono trasmettere i valori umani in poche settimane soprattutto se non li ricevono nella famiglia.

Comunque queste “piccole pesti” sono entrate nel nostro cuore e ci fanno tanta tenerezza, vogliamo loro un gran bene, sono diventate nostre carissime amiche.

Preghiamo perché il Signore le tenga per mano affinché non diventino “niñas de la calle” (bambine di strade), ma seguano sempre il cammino del bene.
 

"L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella sventura" (Proverbi 17,17)